venerdì 24 febbraio 2012

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Mauro Pedone
I benefici delle campane tibetane 



di Silvia Turrin 

"Ascolta il suono della ciotola e quando il suono si ferma ascolta ancora". Questo è un suggerimento ricorrente che i tibetani, depositari di antiche conoscenze, rivolgono a quegli occidentali desiderosi di scoprire i "segreti" di un'antica cultura. La frase qui riportata racchiude il sapere del popolo tibetano connesso al suono: se in apparenza non si ascolta più alcun ritmo o effetto acustico, in realtà, le vibrazioni sonore generate dalle campane tibetane continuano a produrre effetti. Avevamo già avuto modo di trattare questo argomento parlando del lavoro portato avanti dal terapeuta argentino Albert Rabenstein in collaborazione con il Lama Tashi: nell'articolo si è sottolineato come le campane tibetane stiano diventando uno strumento impiegato anche nel campo della musicoterapia. Tra i precursori in Italia di questo approccio vi è Mauro Pedone, il quale si definisce "ricercatore attivo nel campo della salute e del benessere". Egli ha codificato un proprio metodo con il quale effettua massaggi sonori con le campane tibetane. 
In musicoterapia, fino a qualche tempo fa, si parlava soprattutto di massaggio sonoro al pianoforte, grazie ai lavori condotti da Giulia Cremaschi Trovesi: la nota musicoterapeuta è infatti l'artefice di un modello di pedagogia musicale e di musicoterapia umanistica fondato sull'improvvisazione clinica al pianoforte, uno strumento che dà voce e valorizza il dialogo uomo-mondo. Mauro Pedone, appassionato di Oriente, ha orientato invece le sue ricerche e il suo campo di applicazione verso un altro strumento, ben più antico. Il suo metodo basato sul suono delle campane tibetane lo sta applicando anche nelle carceri, presso gli istituti di pena Regina Coeli e Rebibbia di Roma. Questo progetto nei penitenziari è iniziato nel 2004: con cadenza settimanale gli interventi si traducono nel coinvolgimento dei detenuti in vari ambiti, tra cui quelli incentrati sulla musicoterapia evolutiva e sul massaggio sonoro con le campane tibetane. Questa esperienza è sintetizzata nel libro edito dalle Edizioni Mediterranee Massaggio sonoro con le campane tibetane. In appendice, si legge il ricordo di Mauro Pedone del suo primo corso presso Regina Coeli: nessuno dei detenuti italiani, rumeni e maghrebini – rammenta l'autore – sapeva cosa fossero le campane tibetane. Tutti rimasero stupiti dei suoni che sprigionavano, e chi ha voluto sperimentarne le vibrazioni ha avvertito effetti positivi, come sottolinea lo stesso autore: "Gli incontri con le campane tibetane sono diventati preziosi momenti, attesi per poter vivere spazi di profondo rilassamento in un contesto di forte disagio". Tra i benefici delle campane vi è quello di rilassare le persone – in questo caso individui reclusi – creando una sorta di oasi di pace sonora in un ambiente segregato, che talvolta si tramuta in un gabbia esistenziale. 
Il lavoro di Mauro Pedone con le campane tibetane sta suscitando molto interesse, tanto che è stato invitato a essere formatore presso la Scuola e Centro di ricerca in musicoterapia della risonanza di Roma

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