domenica 29 marzo 2009

Zaher Rezai

Per non dimenticare Zaher Rezai, un ragazzo afgano di tredici anni, morto pochi giorni prima di Natale a Venezia sotto un tir.


Se un giorno in esilio la morte deciderà di prendersi il mio corpo / Chi si occuperà della mia sepoltura, chi cucirà il mio sudario? / In un luogo alto sia deposta la mia bara / Così che il vento restituisca alla mia Patria il mio profumo Zaher Rezai.
Zaher Rezai, un ragazzo afgano di tredici anni, è morto pochi giorni prima di Natale a Venezia sotto un tir, sul quale si era nascosto, come altri ragazzi della sua età, per sfuggire i controlli di frontiera del porto.Accanto al suo corpo è stato trovato un quaderno nel quale scriveva le sue poesie!
Giardiniere, apri la porta del giardino: io non sono un ladro di fiori, io stesso mi son fatto rosa, che bisogno ho di un altro fiore qualsiasi.Tanto ho navigato, notte e giorno, sulla barca del tuo amore che, o riuscirò alla fine ad amarti, o morirò annegato.Tu porti il profumo delle gemme che sbocciano, sei come un fiore di primavera, è dolce il tuo affetto, amo parlare con te. Tu sei un amico incantevole, sei una seta di passione e bellezza.Questo corpo così assetato e stanco forse non arriverà fino all'acqua del mare. Non so ancora quale sogno mi riserverà il destino, ma promettimi, Dio, che non lascerai finisca la primavera. Oh mio Dio, che dolore riserva l'attimo dell'attesa, ma promettimi, Dio, che non lascerai finisca la primavera.


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