L'anima è stata predestinata sin dall'eternità ad essere Sposa del figlio di Dio, partecipando alla vita trinitaria della Divinità. E' stato appunto per sposare la sua creatura, che il Verbo Eterno si è rivestito della natura umana: Dio e l'anima dovevano essere due in una sola carne. Siccome però la carne dell'uomo peccatore è in stato di rivolta contro lo spirito, ogni vita carnale è intessuta di lotta e dolore. Ciò è valido per il Figlio dell'Uomo più che per ogni altro uomo; e lo è in misura ancora maggiore per tutti gli altri, quanto più strettamente essi sono uniti a Lui. Gesù Cristo attira a sè l'anima, offrendosi di sostituire la Sua vita a quella di lei nella battaglia contro i di lei nemici, che sono poi anche i Suoi. Egli sbaraglia e ricaccia Satana nonchè tutti gli spiriti malvagi ovunque li incontri personalmente, sottrendo così le anime alla loro tirannia. Mette spietatamente a nudo la cattiveria umana, che Gli si fa incontro cieca, camuffata e ostinata. A tutti coloro che invece riconoscono la propria colpevolezza, confessandola umilmente e implorandone volenterosamente la liberazione, Egli tende la mano; esige tuttavia in cambio che essi Lo seguano incondizionatamente, rinunciando a tutto quanto nella loro esistenza è in contrasto col Suo spirito. Così facendo, egli provoca evidentemente l'ira dell'inferno, l'odio della cattiveria e della piccineria umana, al punto che uomini e demoni si scatenano contro di Lui preparandoGli la morte di croce. In quest'ora tragica, oppresso da inenarrabili tormenti nell'anima e nel corpo, soprattutto durante la terribile notte dell'abbandono da parte di Dio, Egli paga alla Giustizia divina il prezzo dell'ammasso di peccati accumulati da tutti i tempi. Apre così le chiuse di deflusso alla misericordia del Padre in favore di tutti coloro che hanno il coraggio di abbracciare la Croce e la Vittima su di essa immolata.
Edith Stein -Teresa Benedetta della Croceresa
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