
DUE ITALIE CHE VIOLENTEMENTE COZZANO. COME IN UNA GUERRA CIVILE CHE SOLO GLI SCIOCCHI SI OSTINANO A NON VEDERE
Osservando i fatti di ogni giorno
Due Italie schierate contro Lo scialo inutile e la solitudine amara
Davide Rondoni
Quanto costa una foto, quanto costa un funerale? Rispondi, cara e violatissima patria. Quanto costa in Italia la fama e quanto costa la solitudine? Vendono care le foto dei vips ai giornali, le comprano a migliaia di euro. E lei invece, morta in solitudine, non ne aveva di soldi, nemmeno per il suo funerale. Ci ha pensato la fruttivendola del quartiere nei pressi di Bologna a fare la colletta. Per il funerale a quella signora che vedeva tutti i giorni e che sempre lasciava un sorriso.
Da una parte l’inutile scialo, la villania eretta a business. Dall’altra la solitudine soccorsa dalla gentilezza e dal rispetto. In questi giorni alcuni anziani, come stelle sperdute, sono stati abbandonati al morire in solitudine, uno l’han trovato dopo un mese, l’altro ha vagato su un treno per un giorno intero, sembrava che dormisse… Da una parte la esibizione così grottesca di bellezze, di gioventù, di avventure a volte tirate e recitate più che reali. Dall’altra un abbandono, un disonore del corpo, e una solitudine spessa come una nebbia. Due Italie, che violentemente cozzano. Come in una guerra civile che solo gli sciocchi si ostinano a non vedere. Una guerra che, come peraltro tutte le guerre in corso nel pianeta, non somiglia più alle guerre di una volta. Nemmeno questa si guerreggia con barricate e incursioni ad espugnare capisaldi. No, è una guerra civile tutta combattuta sul campo dell’attenzione, e della coscienza.
Ci sono due Italie che si confrontano nello spazio dato loro dai media, e dunque dai discorsi comuni, dalle chiacchiere. L’una ruba minuti preziosi di attenzione all’altra, nei tg, e sui giornali, e poi a cascata nelle conversazioni… Ed è anche una guerra interiore, nelle coscienze, fatta di rodimenti, di invidie contro semplicità e ironie, e di intelligenza contro gli avvelenamenti del pensiero. Uno scontro, come se la vita reale fosse una cosa da paparazzi, invece che quest’altro duro, feriale spettacolo di vite che sono sospese sulla grande solitudine.
S i rubano, l’una Italia all’altra, il campo dell’attenzione e dunque della coscienza. Ognuna delle due Italie ha truppe, ha ammiragli. L’una negli uffici stampa, nelle agenzie, negli infiniti reticolati di interessi che legano media, pubblicità, moda ecc. L’altra ha degli insorti, come la fruttivendola. Gente che sta attenta a non lasciar soli gli altri. Gente che non pensa di essere eroica, e che però quando è il caso insorge. È una guerra civile, in cui ci sono le prime vittime. E poiché è una guerra strana, sono vittime di cui pochi s’accorgono. Eppure sono le stesse prime vittime di tutte le guerre di sempre. I ragazzi, quelli più giovani, che si trovano esposti in prima linea. Sono loro le più rapide vittime di questa nascosta e sordida guerra civile. Loro e poi le loro famiglie. Come è sempre stato, in tutte le guerre e trincee di sempre.
Basta vedere cosa succede quando vengono in contatto, quando si trovano a corpo a corpo queste due Italie in guerra. Come nel caso, ennesimo, di quella ragazzina di dodici anni che è stata costretta a subire il filmato mentre compiva un atto sessuale. Il filmato e poi lo scandalo della diffusione. Come da piccoli "Corona" in miniatura. E quando questa stupida bestialità è arrivata addosso alla vita di lei, e poi della sua famiglia, tutto è diventato un incubo. Fino a che il padre, esasperato, ha forse pensato che di un tale sopruso doveva farsi giustizia da sé, inseguendo quei ragazzi per la strada. Al di là della definizione millimetrica delle responsabilità, resta questo clima plumbeo, da Paese in guerra. Dove ci si comincia a inseguire per la strada.
Chi non vede o finge di non vedere queste cose, chi le banalizza con un sorrisetto, è da temere. Perché tale ignavia è la collaboratrice dei peggiori disastri.
Mercoledi 28 marzo 2007-Avvenire-
Pace a colui che ha scritto e a chi legge.
Pace a coloro che amano il Signore
in semplicità di cuore.
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