FAMIGLIA SOTTO ASSEDIO
Secondo l’agenzia promossa dalla Cei il ddl rischia «di incidere pesantemente sulle sorti della nostra società, sia dal punto di vista culturale, che sociale» Il quotidiano della Santa Sede sottolinea le «premesse ideologiche dell’iniziativa»
Convivenze, altro che equilibrio
L'Osservatore Romano: «Famiglia ferita». Il Sir: «Si parla di Dico, ma si pensa ai Pacs» Una radicale stroncatura del progetto di legge approvato dal governo arriva dal giornale vaticano e dall’agenzia di informazione religiosa
Da Roma Pier Luigi Fornari
«La famiglia ferita: arrivano i "Dico"». Così titola L'Osservatore Romano in merito al varo, da parte del Consiglio dei ministri straordinario di giovedì, della legge sui cosiddetti "diritti e doveri delle persone stabilmente conviventi". Altrettanto eloquente una nota del Sir: «Il giudizio su tale iniziativa di legge non può che essere nettamente negativo». «I cosiddetti "Dico" - scrive il Servizio di Informazione religiosa - appaiono destinati a produrre sul cruciale piano delle politiche sociali e di solidarietà problemi più gravi di quelli che si ci si ripromette di affrontare». Il ddl, secondo l'agenzia promossa dalla Cei, «minaccia, infatti, di incidere pesantemente - per intenzioni palesi e per conseguenze prevedibili - sul futuro della nostra società nazionale sia dal punto di vista giuridico, sia a livello culturale e di costume sia, infine, nella concreta ricaduta sulla vita delle famiglie italiane». Una somma di motivi dunque, «e non certo un qualche astratto e pregiudiziale "anatema"», che induce a formulare una valutazione negativa. «Nonostante il faticoso lavoro di scrittura e riscrittura che ha impegnato importanti membri del governo - afferma il Sir -, si è insomma raggiunto un proclamato "punto di equilibrio" tra i diversi orientamenti presenti nella coalizione di maggioranza che, in realtà, non assicura affatto un serio equilibrio tra l'inderogabile tutela delle persone che costituiscono una famiglia fondata sul matrimonio e le accresciute prerogative riconosciute - a partire da diritti e doveri già affermati da tempo - ai protagonisti di libere convivenze». Basta portare a riprova infatti l'aspetto dei diritti successori: «Con il groviglio di ipotesi di concorso all'eredità tra un convivente e il figlio o i figli dell'altro partner, per rendersi conto delle questioni che rischiano dolorosamente di aprirsi». Secondo il Sir, poi, non ci si può nascondere «il fortissimo impatto sull'opinione pubblica delle premesse ideologiche dell'iniziativa che è stata assunta. Si parla di "Dico" ma si pensa a "Pacs", e soprattutto si prefigura una escalation legislativa in questo senso». Il ddl, riferisce poi L'Osservatore Romano , «nelle intenzioni del governo dovrebbe disciplinare diritti e doveri delle persone conviventi», omosessuali ed eterosessuali. «Dal punto di vista politico - aggiunge il quotidiano della Santa Sede -, a parte la posizione dell'Udeur di Mastella, il centrodestra ha già dichiarato la sua contrarietà, pur essendo disponibile ad un dibattito parlamentare che partirà dal Senato. Il governo, infatti, sembra intenzionato a non porre la fiducia sul provvedimento, per non legare le proprie sorti ai "Dico" e per cercare sponde nell'altro schieramento politico. Per il momento però sembra non ci siano le condizioni per un'intesa "bipartisan". Il disegno di legge illustrato dai ministri Pollastrini e Bindi non piace a nessuno del centrodestra, almeno stando alle prime dichiarazioni. Tra gli altri, Rocco Buttiglione parla di un provvedimento fortemente simbolico, che lede la famiglia. Lo stesso sostiene Gianni Alemanno, di Alleanza Nazionale, che vede molti diritti della famiglia lesi dai diritti che verrebbero riconosciuti ai conviventi con questi cosiddetti "Dico"».
Sabato 10 febbraio 2007 Avvenire
Pace a colui che ha scritto e a chi legge.
Pace a coloro che amano il Signore
in semplicità di cuore.
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